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L'inarrestabile processo di globalizzazione ha sottoposto a tensione le strutture portanti degli ordinamenti giuridici statali, dando luogo a processi che, secondo la letteratura mainstream, avrebbero minato le fondamenta dello Stato costituzionale, erodendone la sovranità. Non solo l'ipotesi di fine dello Stato non ha avuto sostanziale riscontro nell'effettività, ma le stesse istituzioni sovranazionali dell'economia sono gli strumenti istituzionali che, nella prospettiva della mediazione e del negoziato utile, gli Stati si sono dati per muoversi all'altezza delle questioni globali che devono essere affrontate. Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio possono servire proprio a questo scopo, a tenere aperta la dialettica tra politica e mercati. Si tratta, insomma, di far vivere le parole del costituzionalismo e della politica davanti alle sfide dell'economia globale. Non meno di altre, forse più di altre. È questa la questione dell'oggi.